Un approfondimento di Anna Maria Liguori sul Dipartimento per la trasformazione digitale

Il Dipartimento per la trasformazione digitale è la struttura di supporto al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, al fine di promuovere e coordinare le azioni governative, finalizzate per definire una strategia condivisa in merito alla trasformazione digitale. In pratica attua quelle che sono le direttive del Ministro e assicura che le azioni vengano coordinate ed eseguite, secondo i programmi di trasformazione digitale. Ad aiutarci a capire cos’è e come è strutturato il dipartimento, ci ha pensato Anna Maria Liguori, che in passato aveva già trattato l’argomento.

Cos’è e come è strutturato il Dipartimento per la trasformazione digitale

Coordinato da Mauro Minenna, il Dipartimento per la trasformazione digitale è la struttura che supporta il Presidente del Consiglio per la promozione ed il coordinamento delle azioni del Governo che abbiano come obiettivo la definizione di una strategia unitaria nel settore digitale. Grazie al Dipartimento, inoltre, viene garantito il supporto al Presidente del Consiglio per esercitare le sue funzioni di cui all’articolo 8, commi 1-ter e 3, del decreto legge 14 dicembre 2018, n.135, per l’esercizio della vigilanza sulla società di cui all’articolo 8, comma 2, del decreto legge 14 dicembre 2018, n.135, al fine di partecipare in tutte le sedi istituzionali internazionali, dove viene discusso il tema dell’innovazione tecnologica e quello dell’agenda digitale europea.

Le competenze del Dipartimento

Quali sono le competenze del Dipartimento per la trasformazione digitale

Anna Maria Liguori, inoltre, specifica quali sono le varie competenze del Dipartimento per la trasformazione digitale:

●  funzioni di coordinamento, in merito alla definizione di programmi di trasformazione digitale, oltre che progetti e piani d’azione sulle amministrazioni, in riferimento all’uso di tecnologie digitali. L’obiettivo è quello di garantire l’efficacia e l’efficienza di tutte le amministrazioni nei confronti dei servizi messi a disposizione sia ai cittadini che alle imprese;

●  definisce indirizzi strategici in merito all’open government, valorizzando il patrimonio pubblico informativo;

●  in merito alla trasformazione tecnologica, sociale e culturale del Paese, nei settori differenti rispetto a quelli della pubblica amministrazione, il Dipartimento ha il compito di valutare le proposte formulate sull’impiego di strumenti di incentivazione, i fondi e le rispettive risorse per lo sviluppo e la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie idonee nei settori: economici, sociali e culturali;

●  mettere in pratica tutte le attività necessarie per assicurare, insieme alle amministrazioni interessate, la diffusione e lo sviluppo delle competenze necessarie per un utilizzo adeguato delle tecnologie digitali, nei seguenti settori: scuola, università, ricerca, giustizia, attività sociali, lavoro ed impresa. Il tutto con la collaborazione delle autorità competenti in merito alla sicurezza cibernetica.

Cos’è il Dipartimento per la Trasformazione Digitale

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale è, come abbiamo detto, un dipartimento che supporta il Presidente del Consiglio dei Ministri nella promozione e nel coordinamento delle azioni del Governo Italiano finalizzate alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e di modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie digitale. È il più giovane dei dipartimenti attivi in Italia, in quanto è nato per effetto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2019 e, successivamente, dai due Decreti emessi il 24 luglio 2019 e il 3 settembre 2020.

Attualmente è coordinato da Mauro Minenna, un ingegnere elettronico con un passato speso nell’IT per alcune delle più grandi aziende italiane, come Enel.

Cosa fa nello specifico il Dipartimento per la Trasformazione Digitale?

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, nello specifico, si occupa di favorire la diffusione dei servizi digitali semplici, che siano inclusivi, ma anche efficienti. Anche l’innovazione è uno dei rami di suo interesse e, tra le altre cose, propone l’inserimento delle nuove tecnologie nel tessuto produttivo. Tra le principali competenze di questo dipartimento possiamo anche trovare:

  • La trasformazione digitale della pubblica amministrazione;
  • La definizione degli indirizzi strategici in materia di open government e di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico;
  • La trasformazione tecnologica, sociale e culturale del Paese;
  • Lo sviluppo e la diffusione delle competenze necessarie per un adeguato uso delle tecnologie digitali;
  • La collaborazione con le autorità competenti in materia di sicurezza cibernetica.

La sua missione e i suoi principi

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, con la sua esistenza, intende promuovere l’uguaglianza, l’etica e la giustizia, in una strategia di innovazione e di sviluppo incentrata sull’essere umano e sul pianeta. La sua strategia tra ispirazione dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che sono stati selezionati e adattati alle caratteristiche, alle priorità, ai punti di forza e ai valori dell’Italia. Il sogno del dipartimento è quello di realizzare, attraverso il suo operato, un Paese basato sui principi dell’uguaglianza, dell’etica e della giustizia, ma mettendo al centro le persone e la sostenibilità. È appassionato di semplificazione, quindi tutto quello che realizza, può essere usato da tutti i cittadini. Per farlo, si basa costantemente sui dati e segue i modelli contemporanei di progettazione. Perché fa questo? Perché, più di ogni altra cosa, crede che una cultura informatica e le competenze digitali siano requisiti essenziali per il cittadino consapevole. Solo così, infatti, per il Dipartimento della Trasformazione Digitale si può evitare il fenomeno dell’analfabetismo digitale, che purtroppo, in tempi super digitalizzati come i nostri, può rivelarsi un motivo di esclusione per molti italiani, soprattutto per quelli nella fascia al di sopra dei quarantacinque anni.